Un Viaggio di attesa e riscoperta
Anche quest’anno si è concluso il momento più faticoso ma gratificante del nostro lavoro: la vendemmia, l’inizio del lungo percorso che porterà alla creazione dei nostri vini.
La vendemmia 2024 si è aperta con un inverno sorprendentemente caldo e poco piovoso, che ha anticipato il germogliamento delle viti intorno alla metà di marzo. Aprile ha portato condizioni favorevoli, ma i mesi successivi hanno riservato sorprese. Maggio e giugno sono stati caratterizzati da piogge significative, sebbene meno intense rispetto al 2023. Queste precipitazioni, distribuite su intervalli più lunghi, hanno permesso di gestire con precisione i trattamenti fitosanitari, assicurando una fioritura regolare a inizio giugno.
Luglio ha regalato un clima ideale, caldo ma non opprimente, mentre agosto ha portato un’ondata di caldo che ha asciugato il terreno. Tuttavia, a metà mese, alcune piogge leggere hanno iniziato a rinfrescare l’aria, seguite da un ritorno del caldo a fine agosto e metà settembre. Questo alternarsi di condizioni ha portato a una vendemmia avvenuta intorno al 14-15 ottobre, dopo un’attesa prolungata dovuta a un rallentamento nella maturazione delle uve.
All’inizio di settembre, le uve sembravano mature, ma il caldo eccessivo aveva bloccato la loro evoluzione, facendo sì che non accumulassero zucchero come previsto. Abbiamo dovuto pazientare, e solo a metà ottobre abbiamo potuto raccogliere uve con un grado zuccherino adeguato. Un aspetto interessante di questa vendemmia è stata la maturazione fenolica e zuccherina che ha proceduto di pari passo, con le uve che apparivano mature esternamente, ma il grado zuccherino era ancora sotto la media.
La vendemmia, purtroppo, ha dovuto affrontare sfide dovute a piogge recenti, che hanno portato allo sviluppo di muffe. Ciò ha richiesto una selezione meticolosa sia in vigna che in cantina, garantendo che solo le migliori parcelle venissero utilizzate per la produzione.
Dopo la fermentazione, le prime analisi indicano un grado zuccherino tra 13 e 14,5 gradi, inferiore rispetto agli standard degli anni passati. Tuttavia, l’acidità e il pH sono nella norma, il che fa ben sperare per un vino con una struttura più leggera, ma ricca di freschezza e una buona spinta acida.
Le fermentazioni in cantina sono state rapide e regolari, con zucchero esaurito in una settimana, e ora ci troviamo in fase di macerazione. L’estrazione dei tannini si è rivelata soddisfacente, senza tannini verdi, ad eccezione di una vasca che mostra un leggero sentore vegetale.
Questo Brunello si preannuncia simile alle annate più fresche, come il 2013 e il 2018, promettendo un profilo aromatico delicato e tannini ben integrati. Sebbene la struttura possa essere più leggera rispetto agli anni precedenti, guadagnerà in eleganza e freschezza, rendendolo particolarmente piacevole anche nei primi anni di invecchiamento.
